Sabato Santo

Sabato santo, giorno dopo la morte, tempo in cui davanti ai discepoli c’era solo la fine della speranza, un’aporia, un vuoto su cui incombeva il non senso, l’insopportabile dolore, la lacerazione di una separazione definitiva, di una ferita mortale: Dov’è Dio? E’ questa la muta domanda del sabato santo. Dov’è quel Dio che era intervenuto al battesimo di Gesù, aprendo i cieli per dirgli: “Tu sei mio figlio, di te provo molta gioia” (Mc 1,11)? Dov’è quel Dio che era intervenuto sull’alto monte, nell’ora della trasfigurazione con Mosè ed Elia e aveva esclamato: “Ecco mio figlio, l’amato!” (Mc 9,7)? Nell’ora della croce Dio non è intervenuto, a tal punto che Gesù si è sentito abbandonato da lui e glielo ha gridato: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mc 15,34). Ecco, un giorno intero passa e non c’è intervento di Dio… Eppure Dio non ha abbandonato Gesù: se l’abbandono appare l’amara verità per i discepoli, Dio in realtà ha già chiamato a sé Gesù, anzi, lo ha già risuscitato nel suo Spirito santo e Gesù vivente è agli inferi ad annunciare anche là la liberazione. “Discese agli inferi” confessiamo nel Credo. Ecco ciò che nel scoscendimento avviene al sabato santo: giorno vuoto, silenzioso per i discepoli e per gli uomini, ma giorno in cui il Padre – che “opera sempre” (cf. Gv …), come ha detto Gesù – attraverso di lui porta negli inferi la salvezza. Come Giona nel ventre del pesce per tre giorni e tre notti (cf. Mt 12,40), così anche Gesù dalla croce fu deposto nella tomba e, da lì, discese ancora, agli inferi,dove dimorano i morti.

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Venerdì Santo


Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, dove lo crocifissero e con lui altri due… 

Gv 19,16-18

Come vivere questa Parola?
Gesù è stato tradito, arrestato, maltrattato, rinnegato, condannato, preso da coloro che devono eseguire la condanna, caricato della croce… Ma è lui, sottolinea Giovanni, che “si avviò verso il luogo detto del Cranio”. Ancora una volta il Maestro e il Signore indica la strada da seguire. Non è importante la collocazione geografica, ma l’atteggiamento della sequela. Ciascuno prendendo e portando la propria croce.

Questa via della croce personale noi la percorriamo quotidianamente. Oggi però siamo invitati in modo particolare a seguire Gesù, innalzare lo sguardo su di Lui crocifisso, soffermarsi sotto la sua croce e confessare la nostra fede: il Crocifisso è il nostro Salvatore; con la sua croce e la sua risurrezione ha redento il mondo!

Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani… Sul tuo servo fa splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia (dal Salmo responsoriale 31,15-16)

Dal Motu proprio di Benedetto XVI, La porta della fede, n° 13: 

«In questo tempo terremo fisso lo sguardo su Gesù Cristo, “colui che dà origine alla fede e la porta a compimento” (Eb 12,2): in lui trova compimento ogni travaglio ed anelito del cuore umano. La gioia dell’amore, la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza del perdono davanti all’offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuoto della morte, tutto trova compimento nel mistero della sua Incarnazione, del suo farsi uomo, del condividere con noi la debolezza umana per trasformarla con la potenza della sua Risurrezione».

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Messa Coena Domini

Ogni essere umano vuole vivere. Desidera una vita vera, piena, una vita che valga la pena, che sia una gioia. Quando Gesù parla della vita eterna, Egli intende la vita autentica, vera, che merita di essere vissuta. Una vita che è sottratta alla morte e che può iniziare già in questo mondo: se impariamo quella vita la promessa dell’eternità ha senso … La conoscenza di Dio diventa vita eterna. Conoscere Dio, conoscere Cristo significa sempre anche amarLo … diventiamo persone che amano e agiamo in modo giusto. Allora viviamo veramente“.

 

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Il giorno delle Palme

 

Domani è Domenica delle Palme.       La Messa più lunga, dove verrà declamata la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.Egli, nella notte di Giovedì Santo, nell’Orto degli Ulivi, ha preso su di sé tutti i peccati del genere umano.Si è trattato di un fenomeno mistico. L’immenso dolore che Gesù provò quella notte non fu un dolore materiale, bensì spirituale.Senza voler utilizzare il suo potere divino, ma solamente con la sua anima e corpo di uomo, Gesù si è sottoposto al più grande attacco spirituale diabolico mai scatenato. Tutto il Male della storia, dal peccato originale fino all’ultimo giorno dell’universo si è riversato sul Divin Maestro.

 

Ma grazie al Suo Altissimo Sacrifico, per le Sue Piaghe, Noi siamo stati Guariti e Liberati. Ci ha dato il potere di essere Figli di Dio.Nella Messa di domani ascolteremo come Gesù è stato martirizzato, picchiato, flagellato, torturato…la cosa estremamente triste è che questa tortura continua ancora oggi… naturalmente Gesù è Risorto e la battaglia è vinta, ora tocca agli uomini fare la loro parte. In questo video orribile potete vedere come La Chiesa, viene vituperata e sbeffeggiata da un comico di partito.Si tratta di uno spettacolo disdicevole, che mostra però che vi è un mondo che vuole assolutamente annientare la Chiesa e che lavora, giorno dopo giorno, per plagiare gli animi, ridicolizzandola e infangandola. Come deve reagire un cristiano a tutto questo squallore?Con la preghiera e con il coraggio della verità. Il Cristiano deve sempre essere fiero della propria religione e spiegare alla gente che questi spettacoli tristi sono lo specchio di un mondo dove non c’è più rispetto di nulla, dove tutto è una burla e quindi dove l’uomo alla fine non verrà più rispettato, ne amato.

 

 

 

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